mescolandomi
alla gente quante volte
con una
cartella vuota di cartastraccia
una
destinazione fingo di avere.
un
incontro. l’obbligo di un orario.
improvviso
l’itinerario spesso trepidante
come se
importante fosse arrivare a tempo
là dove
non so di andare.
e come
molto somiglia questo mio rituale
a quello
di chiunque va camminando:
così ad un
mio smarrimento
un uomo
m’indicò la via
puntando
frettolosamente l’indice.
lo
ringraziai – com’è di prassi –
“di
nulla!” replicò con un lieve sorriso.
anch’io lo
congedai con un lieve sorriso
prendendo
la direzione opposta.
© Giovanni
Abbate - Inedito
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